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Nuova ProLoco Retorbido
Associazione Culturale senza scopo di lucro
Via Garlassolo 1 - Retorbido (PV) - P.IVA/COD.FISC. 02781930181
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Il Territorio
Retorbido e l'Oltrepò Pavese
Il paese e le sue frazioni
Retorbido è un comune italiano di 1553 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nell'Oltrepò Pavese, presso lo sbocco in pianura della valle Staffora. Il comune è parte in collina, parte in pianura.
Un pò di Storia
Nel 972 ne venne confermato il possesso al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, cui era stato donato dal re Liutprando; apparteneva alla contea di Tortona, ma nel 1164 entrò nei domini di Pavia, sotto la quale fu sede di podesteria.
Aggregato successivamente al feudo di Voghera, assegnato nel 1412 ai Beccaria del ramo di Robecco e poi ai Dal Verme, fu staccato da Voghera passando ai Riario insieme a Fortunago e infine ai Beccaria di Montebello, estinti nel 1629.
Il feudo di Retorbido, staccato da Montebello, fu allora venduto ai Corti di Pavia, cui rimase fino all'abolizione del feudalesimo.
Nel 1818 a Retorbido fu unito il soppresso comune di Murisasco, noto fin dal 1153 e già appartenente al feudo di Mondondone (Codevilla).
A tale comune era già stato aggregato nel 1175 il comune di Garlassolo, anch'esso già parte del feudo di Mondondone (tale comune comprendeva solo parte dell'abitato di Garlassolo, per il resto frazione di Mondondone e ora Codevilla).
Fin dall'epoca umanistica si ritiene che Retorbido corrisponda all'antica città ligure di Litubium, nota dal seguente passo di Livio:
«Oppida Clastidium et Litubium, utraque Ligurum, et duae gentis eiusdem ciuitates Celeiates Cerdiciatesque sese dediderunt.»
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri (XXXII,29))
Il citato Clastidium è Casteggio, a pochi chilometri da Retorbido. L'ipotesi è suggestiva ma manca ancora una prova definitiva, in particolare per l'assenza di reperti romani che possano provare una permanenza di Litubium dall'epoca preromana al medioevo, quando appaiono le prime testimonianze riferibili a Retorbido.
Il torrente Rile attraversava fino al XIX secolo l'abitato, che era in costante pericolo per le sue piene (nel 1815 una di esse aveva ucciso diverse persone). Fin da allora si pensò di deviarlo fuori dell'abitato, e l'opera (dopo un'ulteriore nefasta alluvione nel 1863) fu finalmente compiuta nel 1894, su progetto degli ingegneri Meardi e Garrone.
Tradizioni e feste
Secondo la tradizione del luogo Bertoldo, il sagace contadino protagonista di vari aneddoti popolari e del romanzo di Giulio Cesare Croce, sarebbe nato a Retorbido, nella frazione "Casa Bertuggia" .Durante la "sagra del Polentone", che si svolge da più di un secolo nella seconda domenica di marzo, si assiste alla messa in scena del dialogo scherzoso fra Bertoldo e Re Alboino sulla politica attuale.Vengono poi distribuiti gratuitamente polenta e salamini a tutti i presenti.
Un pò di dati su Retorbido
I dati geografici
ABITANTI: 1553
SUPERFICIE: 11,67 Kmq
ALTITUDINE: 169 m.s.l.m.
SINDACO: Isabella Cebrelli
PROVINCIA: Pavia
Sito web: Comune di Retorbido
Puoi seguire le news anche su:
Passeggiando per Retorbido
Gli scatti fotografici del nostro paese
Le frazioni collinari di Retorbido
Garlassolo di sopra (Passeggiata panoramica)
Murisasco (Passeggiata panoramica)
La Spinosa
Malpensata
Foto delle frazioni di Retorbdo
Stupendi scatti fotografici nelle nostre colline
Territorio e peculiarità
L’Oltrepò Pavese è un'area geografica della provincia di Pavia con superficie pari a circa 1097 km² e una popolazione di 146 579 abitanti, che deve il suo nome al fatto di trovarsi a sud del fiume Po, in pieno Appennino Settentrionale, territorio geograficamente e morfologicamente molto simile a quello appartenente all'Emilia. Incuneato tra l'Emilia-Romagna, con la provincia di Piacenza a est, il Tortonese in provincia di Alessandria a ovest, mentre nella parte più meridionale, percorrendo per pochi chilometri l'Alessandrino o il Piacentino, si trova il confine con la Liguria.
Ha forma triangolare; un lato è costituito dal corso del Po, il vertice opposto, verso sud, dalla massima elevazione della provincia di Pavia che è il monte Lesima (1724 m). Il territorio è costituito da una parte pianeggiante, cui segue verso sud un'ampia zona collinare, e infine (nel vertice meridionale), una zona montuosa (Appennino ligure). Le massime elevazioni, oltre al citato monte Lésima, sono il monte Chiappo (1700 m), la cima Colletta (1494 m), il monte Penice (1460 m).
La sua struttura è condizionata dalla valle principale, la valle Staffora che forma il confine occidentale, dall'alta val Tidone, che scorre principalmente nel Piacentino formando il confine orientale, e da un complesso reticolo di piccole vallette e rilievi collinari che si trovano tra le due valli principali. Il suo principale corso d'acqua è la Staffora, gli altri torrenti sono: l'Ardivestra, la Versa e la parte alta del Tidone con una parte del lago di Trebecco. Nella parte più meridionale dopo il passo del Brallo, nel comune di Brallo di Pregola, il territorio pavese è posto in val Trebbia e il confine è segnato dal fiume Trebbia.
Fino al 1923, anno in cui il Circondario di Bobbio fu separato dalla provincia di Pavia, l'Oltrepo Pavese (e di conseguenza la Lombardia) confinava direttamente con la Liguria.
Centri principali: Voghera, Casteggio, Broni, Stradella, Varzi.
L' ECONOMIA
Sono coltivati soprattutto la vite (vino DOC Oltrepò Pavese) in collina, frumento, mais e barbabietola da zucchero nella pianura (che, a differenza del resto della provincia di Pavia, è asciutta).Nella fascia collinare, ricca di vigneti, vi sono oltre 4000 cantine, che danno lavoro a una discreta quantità di residenti e muovono un discreto giro d'affari.Nella fascia montana, un territorio poco conosciuto, lavorano ancora piccoli produttori di formaggi, miele, salumi (salame di Varzi), frutta, produttori che hanno scelto di allevare animali autoctoni in via d'estinzione, produttori che con il loro operato lottano contro l'abbandono del territorio e contribuiscono al recupero dei terreni incolti, e ristoratori che utilizzano questi prodotti per riproporre i piatti tipici.Storicamente queste colline sono votate alla produzione di uve pregiate da cui si ottengono vini DOC: Barbera, Bonarda, Sangue di Giuda, Buttafuoco, Pinot, Riesling, Cortese, Moscato, senza dimenticare lo spumante a cui è stata riconosciuta nel 2007 anche la denominazione di origine garantita.
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